Selva Gardena
attraverso i secoli

Lo sport dello sci

Travert de na garejeda metuda a jì dal Schi club Sella ntëur l 1920. Dovia da udëi la cëses de Plazola, Tina y Col.
Hans Nogler dl Gialin ntan na garejeda de schi

L’inizio degli sport invernali a Selva
Nel Sud delle Alpi gli sport invernali cominciarono a diffondersi alla fine del 1800. Uno dei pionieri fu Adolf Kind, originario delle Alpi Occidentali, a più di 500 chilometri dalla Val Gardena. In quegli anni anche nelle Dolomiti si ebbero i primi contatti con lo sci. Nel 1893 il signor Jocl Castlunger di Colfosco osò fare i primi passi con questi attrezzi. Egli fu poi incaricato dal DÖAV (associazione alpinistica tedesco/austriaca – sezione di Bamberg) di costruire una baita sul Gruppo del Sella. Castlunger andò in seguito in Austria e in Germania per raccogliere informazioni e lì sperimentò dei congegni che avrebbero potuto alleggerirgli il lavoro. Così nacquero i primi sci, che erano ancora molto semplici e che giunsero a solcare i colli innevati delle nostre valli fino allora mai toccati dall’uomo.
Qualche anno più tardi, anche la Val Gardena sperimentò lo sport dello sci grazie a Vigil Pescosta, un vicino di casa di Castlunger che rimase affascinato da queste assi di legno e riuscì ad averne un paio. Nel 1897 Pescosta si trasferì a Ortisei per imparare a scolpire il legno e, con il suo entusiasmo giovanile, portò con sé anche gli sci, per poter muoversi durante i mesi lunghi e freddi dell’inverno. Come lui stesso raccontava - Pescosta è morto nel 1982 - non aveva mai cercato di tenerli nascosti e in questo modo la Val Gardena conobbe queste “calzature da montagna tanto strane e comode”. L’interesse per lo sci crebbe moltissimo quando ci si rese conto di quanto potessero essere utili per muoversi sulla neve. Per l’albergatore dell’ospizio al Passo Gardena Vijo Rudiferia (il rifugio venne costruito nel 1896) fu così possibile raggiungere con gli sci ai piedi il passo, risparmiando tempo e fatica. Questo valse anche per i contadini, i taglialegna e i mercanti, che potevano spostarsi più velocemente sciando. 
Nel 1908 fu costituito a Ortisei il “Club Alpino Dolomiti Ladinia”. Tutto partì da Vigil Pescosta. Comunque sciare, a quell’epoca, era solo qualcosa per i valligiani, perché il turismo era solo estivo. Quello invernale cominciò lentamente a Ortisei dal 1914, e a Selva un po’ più tardi, intorno al 1920, anche se non si può ancora parlare propriamente di una stagione invernale. Lo sviluppo progrediva molto lentamente e cominciò ad aumentare negli anni 1930, parallelamente alla costruzione dei primi impianti di risalita. Nel 1935 fu costruita la funivia dell’Alpe di Siusi (una delle prime in Italia), nel 1938 a Selva due slittovie che portavano sul Ciampinëi e sul Costabella, come già accennato precedentemente. Si cominciò anche ad organizzare qualche piccola gara locale, in modo da incontrarsi tra amici e misurarsi l’uno con l’altro. Già nel 1908 Vigil Pescosta aveva organizzato una gara di sci sul Dantercëpies; vinceva chi per primo arrivava a Selva partendo dalla cima. Vinse Ludwig Schmalzl, che fu, insieme a Vigil Pescosta e Hans Jirasek, uno dei pionieri dello sci in Val Gardena. Pescosta raccontava che anche un certo signor Schneider di St. Anton (Austria) prese parte a una gara in Val Gardena e che accettò piuttosto malvolentieri di essere stato battuto. L’austriaco perciò volle gareggiare ancora una volta, ma anche questa volta Pescosta lo batté con facilità. Probabilmente si trattava di Hannes Schneider che più tardi diresse la scuola di sci dell’Arlberg e che fu un grande personaggio nella storia dello sci austriaco.
Questo sport si diffuse anche grazie al servizio militare. Infatti presso i “Kaiserjäger” (Truppe alpine dell’Imperatore) in Austria, ma anche presso gli Alpini in Italia, si insegnava a sciare per muoversi meglio sulle montagne. Durante la Grande Guerra presero parte a corsi di sci ca. 16.000 soldati, che contribuirono in tal modo a rendere questo sport più conosciuto e apprezzato. Anche Hans Jirasek che fu a capo dello “Sci Club Dolomiti Ladinia”, fu maestro di sci nell’esercito austriaco. Dopo la Prima Guerra egli insegnò ai giovani gardenesi a sciare, adoperando i vecchi sci che i soldati avevano lasciato nelle baracche. Intanto, pian piano, le nuove piste, che con la costruzione dei primi impianti erano più facilmente raggiungibili, aumentavano le possibilità per gli sciatori. Ovviamente lo sviluppo fu bruscamente interrotto dagli avvenimenti tragici della Seconda Guerra Mondiale, per cui, dal 1939 alla fine degli anni 1940, non vi fu quasi alcun sviluppo nello sci. Gli anni 1950 portarono un lento risveglio, con la costruzione di ulteriori seggiovie e di qualche albergo e, solo negli anni tra il 1960 e il 1980, lo sport dello sci prese piede e raggiunse importanza nel nostro paese. La stagione invernale divenne pian piano più importante di quella estiva e la voglia di crescere e fare di più era tangibile dappertutto, anche se Selva ebbe il vero sviluppo invernale con i Campionati Mondiali del 1970.

Con i succitati Campionati infatti, la Val Gardena progredì molto, crescendo in maniera straordinaria. Tra coloro che portarono avanti l’organizzazione c’erano importanti sportivi del posto, tra i quali anche Erich Demetz, che a quel tempo era direttore della Scuola di Sci di Selva, presidente dell’Azienda di Soggiorno e inoltre anche vice presidente della F.I.S.I. e commissario della C.O.S.C.U.M.A (associazione nazionale maestri di sci). Il buon lavoro eseguito dal comitato organizzatore, con la collaborazione delle amministrazioni pubbliche, associazioni e popolazione, fece riuscire alla grande l’evento al quale parteciparono ben 28 nazioni di tutto il mondo. In seguito a ciò la Federazione Internazionale Sci (F.I.S.) concesse di organizzare altre manifestazioni sportive di importanza internazionale sulle piste della Val Gardena: la discesa libera sulla pista “Saslong” (e da alcuni anni anche il Super-G) diventò da allora in avanti un appuntamento fisso nel calendario di Coppa del Mondo. È una discesa libera “classica”, conosciuta al medesimo livello della “Streif” di Kitzbühel (A), del “Lauberhorn” di Wengen (CH) e delle gare in Val d’Isère (F) e Garmisch Partenkirchen (GER).

La Val Gardena prima e dopo il 1970 (a cura di Erich Demetz)
Nella storia ci sono sempre un “ante” e un “post”. In questo senso il 1970 è per la Val Gardena indubbiamente uno spartiacque fra un’era sostanzialmente artigianale ed arcaica e l’odierna economia turistica di fama mondiale per gli sport invernali. Prova ne sono che prima dei Campionati Mondiali di Sci del 1970 la vetta del Ciampinëi, da dove si diramano oggi le piste da sci più importanti della valle, era raggiungibile solo a piedi, che alberghi tradizionali, come lo storico hotel Oswald di Selva, chiudevano a gennaio per mancanza assoluta di prenotazioni e che i maestri di sci nello stesso periodo occupavano il proprio tempo per trasportare dai prati e dai boschi fieno e legna su rudimentali slittoni di legno. Le rare chiamate telefoniche internazionali dovevano essere prenotate attraverso un centralino e per il collegamento si attendevano ore. Per l’uso dei pochi impianti di risalita, appartenenti a società o imprese familiari distinte, si doveva pagare le corse separatamente. Un sistema di abbonamento generale non era neppure immaginabile e, a causa del campanilismo, un progetto unitario di promozione turistica fra i tre comuni della valle (Ortisei, S. Cristina e Selva) non era neppure pensabile. La fiera di “Segra Sacun”, il grande mercato autunnale di Ortisei, maggiore manifestazione laica della Val Gardena, diventava occasione di scontri, che talvolta finivano addirittura in rissa, fra i giovani dei tre paesi. Questa era sostanzialmente la Val Gardena antecedente i Campionati del Mondo di Sci Alpino del 1970. Eletto nel 1963 presidente dello Sci Club Gardena, l’unica società sportiva che operava a livello valligiano, mi resi conto che per lo sviluppo della valle, sia in senso tecnico sia in quello strategico, era indispensabile dare vita a iniziative, da un lato, per avviare una politica di valle unitaria e, dall’altro, per dotare la valle stessa di strumenti adeguati ad una sana competizione a livello internazionale, soprattutto nella promozione e nella diffusione dello sci alpino. 
In occasione delle gare internazionali, valide per l’assegnazione della “Coppa dei tre Comuni ladini 1965” (si noti che il nome non era “Coppa Gardena”!) chiesi a Maurice Martell, presidente della Federsci francese, un parere in merito ad un’eventuale candidatura della Val Gardena per l’assegnazione di un campionato del mondo. Martell, in qualità di membro del Consiglio della Federazione Internazionale di Sci, aveva il compito di controllare che la manifestazione dei “Tre Comuni” rispettasse i dettami del RIS (Regolamento Internazionale Sci). “Mais c’est une idée magnifique” disse Monsieur Martell. La decisone era dunque presa! Avrei proposto la mia valle come sede per i Campionati del Mondo 1970. I Campionati, allora, si svolgevano ogni quattro anni. Ebbi immediatamente il supporto dell’amico Tschucky Kerschbaumer, noto uomo di sport e prestigioso albergatore di S. Cristina, e di Edmund Dellago, direttore della maggiore industria gardenese di artigianato, residente a Ortisei. Fu costituito subito un comitato ad hoc con lo scopo di mettere in moto la candidatura. 
Tschucky Kerschbaumer ed io, muniti di una lettera di presentazione firmata dall’allora Presidente del Consiglio, nonché affezionato ospite della Val Gardena, l’On. Aldo Moro, presentammo il progetto al Congresso FIS 1965 a Mamaia in Romania. L’assegnazione sarebbe poi stata decisa dalla FIS nel 1967, al Congresso FIS di Beirut. Sei altre importanti nazioni si erano poste lo stesso traguardo: l’Austria con Kitzbühel, la Germania con Garmisch Partenkirchen, la Svizzera con St. Moritz, gli Stati Uniti con Jackson Hole (Colorado), il Canada con Banff (British Columbia) e il Giappone con Naeba. Tuttavia nel frattempo erano emersi problemi non trascurabili, sia a livello nazionale sia regionale. La FISI intendeva proporre Sestriere come sede dei Campionati del 1970 e, inoltre, in Val Gardena, si erano attivati alcuni movimenti ambientalisti che da una manifestazione di quel livello temevano interventi significativi sul territorio. Un dépliant distribuito da “Italia Nostra” portava un titolo ad effetto: “Salviamo Selva”. Contro la costruzione della pista di discesa maschile, che in virtù del regolamento internazionale di gara doveva avere il dislivello minimo di 800 metri e quindi doveva terminare in prossimità di S. Cristina e che necessitava, inoltre, di un collegamento funiviario per raggiungere la partenza del Ciampinëi, era stato depositato in municipio di Selva un documento sottoscritto da oltre 400 oppositori. Durante la seduta straordinaria del Consiglio Comunale di Selva, indetta per approvare il progetto, ebbe luogo una bellicosa manifestazione popolare.

Nonostante le avversioni locali e la soverchiante concorrenza internazionale, una nutrita delegazione gardenese, nel maggio 1967, prese il volo per Beirut, dove la FIS, riunita in assemblea plenaria, avrebbe votato le sedi (alpino e nordico) dei Mondiali di Sci 1970.

Sul piano diplomatico avevamo il sostegno dell’ambasciatore Cottafavi, mio amico personale e consigliere diplomatico del Presidente Aldo Moro. A Cottafavi avevamo chiesto di intervenire presso le ambasciate dei paesi, le cui federazioni erano affiliate alla FIS. Eravamo, inoltre, riusciti a siglare un patto di alleanza con la Federazione Cecoslovacca, candidata per l’assegnazione dei Campionati Mondiali per le prove nordiche. L’accordo ci avrebbe assicurato il voto favorevole di tutto il blocco dei paesi vincolati al Patto di Varsavia. Grazie a questa alleanza la Val Gardena raggiunse già al secondo ballottaggio i voti sufficienti per l’assegnazione dei Campionati Mondiali. Il mio sogno diventava realtà! La delegazione gardenese fu accolta festosamente al suo ritorno vittorioso da Beirut dagli sportivi della valle. Ci mettemmo subito all’opera per l’attuazione di un programma ambizioso, che per giunta doveva essere realizzato in tempi molto brevi. 
Oltre ai nuovi tracciati per le discipline veloci, maschili e femminili, si doveva procedere all’adeguamento e alla sistemazione dei tracciati per le prove tecniche. Bisognava, inoltre, garantire condizioni adeguate di viabilità, sia per l’accesso alle sedi di gara sia per il traffico intercomunale. Dovevamo poi provvedere alla creazione di strutture logistiche idonee per l’intero apparato organizzativo. Come sede per la direzione gare fu costruita l’attuale casa della cultura “Oswald von Wolkenstein” a Selva Gardena. Per accogliere le agenzie stampa si costruì l’attuale sede del municipio di S. Cristina e a Ortisei furono realizzati il centro stampa (oggi casa della cultura) e il centro della
produzione televisiva (oggi sede del municipio). La RAI si era munita della tecnologia indispensabile per le trasmissioni a colori delle immagini di gara, ma solo per l’estero. L’Italia era, infatti, ancora un paese da TV in bianco e nero. 
Grazie ai Mondiali 1970, la Val Gardena è divenuta una destinazione per gli sport invernali di primissimo livello, conosciuta in tutto il mondo anche per la sua vocazione primariamente sportiva e non mondana, come accade in altre località turistiche di montagna. I Campionati Mondiali costarono circa nove miliardi di lire e furono finanziati prevalentemente dal Governo Italiano, dalla Regione Trentino-Alto Adige e dalla Provincia Autonoma di Bolzano. Il contributo degli enti pubblici e turistici della Val Gardena raggiunse appena lo 0,5%. A ciò si aggiunga il fatto che sia il lavoro per la candidatura sia quello operativo e organizzativo furono svolti dall’intero comitato organizzatore a titolo gratuito. È evidente che dopo un impegno pluriennale di tali dimensioni i membri del comitato ed i collaboratori avevano speso non solo molte energie, ma avevano anche acquisito una straordinaria esperienza con fatica e tanto spirito di sacrificio. Le estremamente positive relazioni internazionali, costruite con pazienza, costituivano, inoltre, un patrimonio che non doveva essere disperso. Decisi dunque di candidare la Val Gardena per gare di Coppa del Mondo e la prima edizione postmondiale ebbe già luogo nell’inverno 1971-72. Nel contempo entrò in vigore il primo sistema interregionale di skipass a lettura elettromeccanica, sistema da me messo a punto in quattro anni, anche qui, con non facile lavoro. Il 1975 fu poi coronato dalle storiche gare finali di Coppa del Mondo, con l’appassionante duello fra Gustavo Thöni e Ingemar Stenmark sul “Ronc”, davanti a 40.000 tifosi. L’ormai famosa sfera di cristallo fu assegnata a Thöni, per la terza volta vincitore della Coppa del Mondo. Da allora in Val Gardena si sono svolte 70 gare di Coppa del Mondo. L’attuale “Saslong Classic Club” continua a lavorare oggi sulla scia di una tradizione che era iniziata nei tempi più remoti della storia dello sci alpino. Grazie all’opera entusiastica dei miei successori nella realizzazione della Coppa del Mondo, che negli anni tanto ha fatto per lo sport della neve e per la promozione turistica dell’intera regione dolomitica, la Val Gardena è tuttora al centro dell’attenzione degli sportivi di tutto il mondo.

Lo Sci Club Gardena
Il primo sci club della Val Gardena fu fondato nel 1908 con il nome di Sci Club Dolomiti Ladinia (Dolomiten Skiclub Ladinia), dopo che già da quasi 10-15 anni i primi appassionati avevano provato queste assi nuove di legno per muoversi sulla neve. Nel 1921 fu fondato per le località di S. Cristina e Selva lo Sci Club Sella, sotto la presidenza di Hans Kerschbaumer di Monte Pana. Le prime gare di sci furono delle “combinate” tra salita, fondo e discesa, perché ovviamente non vi era ancora una specializzazione per le varie discipline. Non era ben definita la differenza tra sci alpino e sci nordico e spesso queste discipline venivano mescolate durante le gare. Così, nel 1923, a Selva, prese il via una gara che partendo dalla stazione del trenino sotto la chiesa, portava verso Plan de Gralba, proseguiva fino al Passo Gardena e poi, dalla cima del Dantercëpies, scendeva di nuovo a Selva. Queste gare erano apprezzate dalla gente, perché erano un’occasione per fare festa e per incontrarsi, ma offrivano anche la possibilità a chi sciava di misurarsi con gli altri. 
Da principio le gare erano tra amici e tra i soci di vari sci club e mettevano in mostra un forte spirito sportivo, tipico degli sciatori di quei tempi. Ci prese parte in seguito sempre più gente, anche proveniente dalle vallate adiacenti e le gare diventarono così sempre più importanti. Già nel periodo prima della Seconda Guerra Mondiale i nostri sciatori andavano nei luoghi più disparati a fare le gare con gli sci ai piedi e con dei grandi zaini in spalla (Cortina, Marmolada, Badia, Funes); altre volte si spostavano con il treno o con la corriera in posti ancora più lontani, come Vipiteno o Passo del Tonale. Quelli che sciavano erano all’epoca veri appassionati sportivi, che andavano in cerca di emozioni. Nella nostra località, oltre alle competizioni locali, qualche gara era anche più rischiosa, come quella dalla forcella del Sassolungo o dal Gruppo del Sella per la Val de Mezdì. Venivano propagandate anche gare nazionali e internazionali. Nel periodo sotto la dominazione fascista vennero organizzati diversi campionati, come ad esempio nel 1937 i Campionati Italiani di Sci (salto, fondo e sci alpino). Più tardi, nel 1957, fu organizzata per la prima volta una gara internazionale molto importante con il nome di “Trofeo dei tre comuni ladini”. Durante il periodo fascista venne creata un’organizzazione sportiva per tutte le discipline: dallo sci allo slittino, al fondo, al salto, all’hockey, al calcio e così via sotto il nome di “Società Sportiva Val Gardena”, che era più o meno
comandata dai podestà dei tre comuni. Dopo la guerra, nell’autunno del 1945, si erano formati due sci club nuovi: lo “Sci Club Selva” e lo “Sci Club
S. Cristina”
e inoltre c’era ancora la “Società Sportiva Val Gardena” con sede a Ortisei. Questi club si dettero molto da fare e già in quell’anno c’erano state molte gare, tra cui vale la pena ricordare quella di slalom gigante dalla forcella del Sassolungo fino a Plan de Cunfin (per parteciparvi bisognava salire a piedi), vinta da Hans Nogler. Nel settembre del 1946 i presidenti dei tre club riuscirono a mettere tutta la Val Gardena “sotto lo stesso cappello” e così nacque lo “Schi Club Gherdëina” (Sci Club Gardena), il primo grande club sportivo a livello di valle. Presidente fu Engelbert Senoner di S. Cristina e vice Hans Costa di Selva e Enrico Scofone di Ortisei. Da quel momento in poi la storia dello Sci Club fu piena di successi, sia dal punto di vista organizzativo che da quello delle gare e degli allenamenti degli atleti. Soprattutto nei primi anni furono organizzati Campionati Italiani di tutte le specialità sciistiche, fino ad arrivare all’organizzazione di maggiore importanza dei Campionati del Mondo di Sci Alpino nel 1970. Il Club ebbe ovviamente anche i suoi momenti di crisi e per breve tempo ci fu anche un club parallelo “Sella”, creato a Ortisei nel 2004, che però quattro anni dopo fu reintegrato nello Schi Club Gherdëina. Al giorno d’oggi lo sci club ha varie sezioni che lavorano autonomamente: sci alpino, sci nordico, biathlon, salto, combinata nordica e freeride. La sezione snowboard si è distaccata nel 2005, creando un club autonomo.

Atleti si Selva
Già dagli anni 1930 in poi Selva ebbe e sostenne in continuazione giovani talenti dello sci e fra questi ce ne furono diversi che giunsero a successi nazionali e internazionali nello sci alpino come: Ferdinand Glück, Hans Delago, Hans Nogler, Otto Glück, Oskar Mutschlechner, Franz Costa (salto), Hans Vinatzer e poi in seguito Felix Denicolò, Gerhard Mussner, Heinrich Senoner, Carlo Senoner (campione del mondo di slalom nel 1966 a Portillo/Cile), Oswald Demetz, Willy Demetz, Arnold Senoner, Mauro Bernardi, Alex Giorgi, Werner Perathoner e Peter Runggaldier (vice campione del mondo di discesa libera nel 1991 a Saalbach e primo nella Coppa del Mondo di Super-G nel 1995). Nel fondo e nelle discipline nordiche Selva purtroppo non ha mai avuto grandi campioni come ad esempio ha avuto il vicino Comune di S. Cristina.
Molti altri entrarono nella squadra nazionale italiana di sci alpino e presero parte a gare di Coppa del Mondo: Mauro Bernardi, Giorgio Callegari, Hermann Comploj, Oswald Kerschbaumer, Siegfried Kerschbaumer (primo in Coppa Europa nel 1980 e campione italiano nella combinata), Ivan Mahlknecht (squadra nazionale di “Freestyle“), Carla Delago (più volte campionessa italiana di discesa libera e di Super-G), Oskar Delago, Katiuscia Demetz, Leila Demetz, Ivan Marzola (campione italiano di Super-G), Michela Marzola, Karl Mussner, Claudio Novelli, Alan Perathoner, Robert Perathoner, Uli Perathoner, Raimund Plancker, Florian Runggaldier (campione del mondo dei maestri di sci), Hermann Runggaldier, Reinhard Schmalzl, Carla Valt, Miki Valt (squadra nazionale di “Freestyle“) e Florian Planker (paraolimpionico). La campionessa Isolde Kostner di Ortisei è diventata cittadina di Selva dopo essersi sposata.

Le scuole di sci a Selva
La storia delle scuole di sci è legata a doppio filo con la storia e lo sviluppo del turismo invernale dopo gli anni 1920 fino agli anni 1950. Negli anni 1920, quando non c’era ancora tanto turismo invernale e anche la tecnica dello sci era agli inizi, le rare persone che sapevano sciare accompagnavano con gli sci qualche forestiero su per i nostri monti e i nostri declivi. Qualche turista facoltoso veniva già a Selva in quei tempi con un maestro di sci da fuori; perciò si sentiva sempre di più il bisogno di organizzarsi per accompagnare ed insegnare a sciare ai forestieri. Spulciando vecchi verbali dell’Associazione Turistica, si legge più volte che ci si era occupati di organizzare e fondare una scuola di sci. Così è interessante leggere che nel 1953 l’Azienda nominò direttore responsabile della scuola di sci Franz Freund e prima, nel 1937, in periodo fascista, Vincenzo La Porta (commissario prefettizio) fu coordinatore della “Scuola Nazionale di Sci Val Gardena” che aveva tre sezioni, una per ogni località della valle. Direttore fu un certo Adriano Dallago di Trento (anche egli nominato dalla “Pro Loco”) e per breve tempo Mario Scarpa. Appena nel 1956 gli stessi maestri di sci elessero autonomamente come loro direttore Hansi Bernardi.
Selva ebbe una scuola di sci regolare dal 1937 sotto il nome di “Scuola Nazionale di Sci Val Gardena” attualmente “Scuola di Sci e Snowboard Selva Gardena” e poi, più tardi ne furono fondate altre. La prima scuola di sci parallela fu quella chiamata “Cimon de la Pala” che fu fondata nel 1969/70 da maestri senza esame statale, che a quel tempo venivano chiamati “gli abusivi” e che poi, con una sanatoria messa in atto dalla F.I.S.I., furono regolarizzati nel 1971 e così integrati nella grande scuola di sci di Selva, che poi è rimasta l’unica nella nostra località fino al 1999/2000. In seguito alla liberalizzazione delle licenze, otto maestri di sci si sono distaccati creando la “Scuola di Sci e Snowboard 2000” con direttore Konrad Senoner e contemporaneamente è stato fondato il “Centro di Addestramento Peter Runggaldier”. La “Scuola di Sci e Snowboard 2000” fa parte di una rete di scuole che si chiama “PRADA Leading Ski Schools” insieme a scuole di sci di Cortina d’Ampezzo, St. Moritz e Verbier. Dal 2008 è nata anche un’altra nuova scuola con il nome di “Top Ski School”, sotto la direzione di Patrik Rudiferia.

Direttori della Scuola di Sci e Snowboard di Selva Gardena

  • Vincenzo La Porta (podestà) e Mario Scarpa nell’inverno 1936/37
  • Adriano Dallago di Trento dal 1937 al 1939
  • Emilio Comici dal 1939 al 1940
  • Alberto Andini dal 1940 al 1943
  • Franz Perathoner (Matie) e Moz Demetz (Plan) dal 1946 al 1948
  • Sepl Mussner (Costa) dal 1948 al 1951
  • Viktor Perathoner (Matie) dal 1951 al 1953
  • Franz Freund dal 1953 al 1956
  • Hansi Bernardi (Fever) dal 1956 al 1965
  • Erich Demetz (Lina) dal 1965 al 1968
  • Nando Rudiferia (Vijo) dal 1968 al 1973
  • Adolf Demetz (Lina) dal 1973 al 1980
  • Andrea Mussner (Costa) dal 1980 al 1996
  • Diego Bernardi (Fever) dal 1996 al 2006
  • Peter Runggaldier (Ampezan) dal 2006 al 2008
  • Flavio Prinoth (hotel Else) dal 2008